Diabete gestazionale e prediabete: nuove opportunità terapeutiche della nutraceutica
Abbiamo intervistato il Dott. Marcello Orio (Direttore del Centro Antidiabetico CMSO di Salerno) sulle ultime novità emerse a 8th AME Diabetes Update che si è svolto a Milano nei giorni scorsi.
Il diabete è una malattia sempre più diffusa in Italia e in Europa?
A livello continentale interessa più di 60 milioni di adulti. Nello specifico risulta in aumento soprattutto il diabete tipo 2, cioè quello più legato a stili di vita scorretti. Nel nostro Paese interessa circa il 6% della popolazione e quindi oltre 4 milioni di persone. Tuttavia esiste una grossa mole di casi sommersi e non diagnosticati che ammontano a circa un milione e mezzo.
Vi è poi il prediabete, una condizione anche essa pericolosa e sottovalutata?
Si tratta di una condizione di passaggio da uno stato di salute ad uno di malattia. Esistono categorie di persone a rischio sulle quali dobbiamo porre maggiore attenzione. Sono uomini e donne che presentano una glicemia a digiuno non più “normale” (inferiore a 100 mg/dl), ma non ancora patologica (superiore a 126 mg/dl). In questo range compreso tra 100 mg/dl e 126 mg/dl si colloca il “prediabete”. Può essere gestito intervenendo sugli stili di vita attraverso, per esempio, l’incremento dell’attività fisica o il calo del peso corporeo.
Quali sono state le novità discusse al meeting AME sul prediabete?
Lo stato precedente alla malattia può essere trattato non solo incentivando comportamenti più salutari, ma anche utilizzando alcuni integratori. Nell’ambito del AME si è discusso sul ruolo dei nutraceutici nel diabete e in particolare sono state approfondite le ultime evidenze relative a Gdue. E’ un integratore composto da due alghe brune che svolgono un’azione simile a quella dei farmaci che riducono l’assorbimento di zuccheri. Le alghe vanno, infatti, ad agire sugli enzimi digestivi alfa-AMILASI ed alfa glicosidasi che sono responsabili dell’assorbimento dei carboidrati. Nell’integratore è stato inserito un adiuvante, il cromo picolinato che anche esso modula la risposta glicemica.
E’ già disponibile ed utilizzato nel nostro Paese?
Da diversi anni viene prescritto per la gestione di diversi problemi metabolici ed è già stato oggetto di alcuni studi scientifici. Alcuni specialisti diabetologi e endocrinologi della Società Scientifica AME stanno raccogliendo e condividendo alcuni dati preliminari sull’utilizzo di Gdue nel prediabete. Emerge come l’aggiunta dell’integratore possa rallentare l’evoluzione verso una condizione conclamata di malattia. Si tratta però di dati e numeri assolutamente preliminari e che dovranno essere approfonditi.
Per quanto riguarda invece il diabete gestazionale?
E’ quello che viene di solito diagnosticato nel secondo o terzo trimestre di gravidanza e che non presente prima della gestazione. Sono circa 40mila le gravidanze che ogni anno in Italia sono complicate dalla patologia. Anche in questo caso stiamo raccogliendo dati sull’uso di Gdue e stanno già arrivando riscontri molto interessanti. L’integratore non agisce a livello sistemico ma solo a livello “locale” riducendo l’assorbimento degli zuccheri. Quindi può essere utilizzato anche durante una fase delicata e complicata, della vita femminile, come la gestazione. Il diabete che insorge durante la gravidanza tende a peggiorare con l’avanzare dei mesi. A volte si rende addirittura necessaria la somministrazione di insulina. Un integratore naturale può essere una valida ed efficace alternativa.
La nutraceutica sta dunque prendendo sempre più piede in ambito metabolico?
Sì perché è come se fosse un “ponte”, un momento di passaggio tra un trattamento che riguarda solo gli stili di vita e una vera terapia farmacologica. Deve essere utilizzata in maniera sartoriale e cucita come “un ambito” su misura del singolo paziente. In alcuni casi va prescritta come unica cura, in altri invece deve essere utilizzata insieme alle terapie “classiche”. A differenza dei farmaci tradizionali al momento non vi sono studi randomizzati con una numerosità elevata. Tuttavia, è sempre più cercata sia dai medici che dai pazienti. E’ una nuova opzione terapeutica dalle grandi potenzialità e come tale ha bisogno di essere inquadrata e studiata. Vi sono già evidenze scientifiche prodotte nell’ambito del trattamento delle diverse disfunzioni metaboliche. Devono essere approfondite da nuove ricerche come quelle che stiamo conducendo in Italia. I nutraceutici sono terapie poco invasive e prive di effetti collaterali e proprio per questo vengono spesso preferiti ai farmaci.